08 febbraio 2006

manifesto dell'editoria nomade (seguito 2)

Barcellona, primavera 2004: Marti, sobrio ed elegante è uomo di poche incisive parole. 'Calvario Hills', un titolo che è già un programma iconoclasta. Il padre di Tarantino e del fumetto moderno spagnolo è rivitalizzato dal frullato d'energia e di proposte. Prepara due nuovi romanzi grafici dalla Spagna profonda, tra cui il terzo attesissimo volume di Taxista. Il tempo passa si annunciano le uscite del 2005.



Durante l'inverno del 2004 Gipi e Gabriella Giandelli lavorano ognuno nel suo studio a centinaia di chilometri di distanza. Rileggono a modo loro, aperto, sensibile, delicato e inquietante un quadro di quotidianità sorda e pericolosa. Parallelamente, poco prima di questo gennaio esplosivo, fioriscono, tavola dopo tavola, i racconti de 'Gli innocenti' e 'Interiorae'. Hanno sedimentato l'idea della collana e la loro personale visione della narrazione a dispense per oltre un anno. Adesso sono pronti.

Parigi, stesso inverno, suona il telefono ancora una volta. DRIIIN: è Broersma dall'Inghilterra. Gli piace l'idea, vuole meglio comprendere di cosa si tratti. E' un magma, non un progetto chiuso. Un laboratorio di idee. La condizio sine qua non è che si sperimenti ma finalizzando tutto al racconto. Siamo stufi di manierismi estetico-pittorici e annoiati dalla narrazione classica. Ci si intende subito. Un giorno più tardi giunge la copertina del primo albo di Broersma, si doveva chiamare Texas ma arriva con un titolo più bello ed evocativo: 'Insomnia'.